macchiedicolore

         

“SA COJA DE TZIU DAMUS”

 

"TZIU DAMUS"   -- DOTTO ANGELO DAMASO E FRAU PERRIA SUSANNA NEL GIORNO DELLE LORO NOZZE --  "SIMAXIS 31 MARZO 1923"

FOTO MANIFESTAZIONE 2007

LA LORO STORIA

Un giovane di nome Damus, un povero, disoccupato, a volte sostituiva il banditore per fare i bandi pubblici. Era da tempo fidanzato ufficialmente e voleva sposarsi. Ma le sue condizioni non gli permettevano di far fronte alla spesa per un pranzo ai parenti non poteva neppure  offrire un rinfresco agli invitati all’uscita della messa. Nella stessa condizione si trovava la promessa sposa. Gli sposi  erano  rassegnati a delle nozze prive di invitati con la presenza dei soli genitori. Damus invece ci teneva ad essere accompagnato da amici e parenti per non essere in chiesa da solo. Egli era un giovane allegro e burlone.  Decise, allora, con la fidanzata, di invitare lo stesso amici e parenti con un bando in tutte le vie del paese.

SU BANDU

“E... si’etta sa grěda! ..... Damus e sa picciňcca, avvčrtit parčntis e aměgus c’hanti decědiu de si sposŕi sŕbudu. Totus cussus chi tenit prexči de partecipŕi a sa cňia insňru, funti pregŕusu de si pigŕi  scannus po sči poita in dom’ ’e issus nň ndi ddu esti. Avvertid’ ancňra, si calincůnu de-is invitŕus hessid’ ňffiu abarrŕi a prŕndi, e’ necessŕriu chi s’arragňlad cos’ ‘pappŕi e de buffŕi”.

BANDO:

(Damus e la fidanzata avvertono amici e parenti che sabato prossimo dovranno celebrare le nozze.  Chi avesse il piacere di partecipare al loro matrimonio č pregato di portarsi la sedia perchč nella casa degli sposi non ce ne sono. Avvertono inoltre che se i partecipanti volessero restare a pranzo, č necessario che si portino anche da mangiare e da bere)

Alla vigilia delle nozze, numerose famiglie di parenti e amici portavano a casa degli sposi tutto quello che serviva per il pranzo   sedie, tavoli, tovaglie, piatti, posate,  vivande e bevande sufficienti per banchettare per due settimane.

                                                                                Joseph.

IL MATRIMONIO RICCO DEL PIU’ POVERO

Nel periodo di carnevale molti automobilisti di passaggio per la via San Simaco di Simaxis, centro agricolo dell’Oristanese e crocevia per raggiungere Marmilla e Mandrolisai dalla S.S. 131, si saranno chiesti cosa fosse quella strana processione di figuranti a bistimenta antiga.

Tutti gli anni, gli abitanti di Simaxis  rievocano “sa coja de tziu Damus” che risale ai primi anni dello scorso secolo. Il personaggio principale, tziu Damus, bandidori del paese e povero in canna, convolň a nozze con una corpulenta donna che tanto strideva con il suo fisico mingherlino.

L’annuncio de sa coja viene formalizzato da un altro banditore, il quale giŕ dal mattino gira per le vie del paese suonando il caratteristico corno: “Si ghettara grida a tutta sa popolazione … ca oi si cojara tziu Damus … tottusu funti invitausu …” ma, data la condizione economica dello sposo, il banditore prosegue “…a si ingolli fruchittasa, cuglierasa, cos’e pappai, de buffai e de sei…”.

Diverse centinaia di figuranti ricordano questo storico evento, partecipando al simpatico corteo, caratterizzato da carretti in legno trainati da asini o da cavallini, portandosi dietro cestini carichi di vivande, fiaschi di vino, corbulasa cariche di dolci, carirasa e scannusu, legna da ardere e quant’altro necessario per festeggiare i novelli sposi.

Raggiunta la casa della sposa, il corteo prosegue nelle vie del centro storico del paese fino a raggiungere il luogo della cerimonia nuziale. Segue in serata la cena per festeggiare gli sposi, senz’altro pantagruelica se confrontata con quanto accadde quasi un secolo fa. Si racconta infatti che il povero tziu Damus guadagnasse all’epoca dodici lire al mese, arrotondate successivamente quando gli fu dato anche l’incarico di becchino.

La cosa che piů colpisce, se ci si ferma a riflettere su questo evento, č l’assoluta mancanza di vergogna nell’ammissione del proprio stato sociale. Anzi, la cosa veniva resa pubblica a tutto il paese con un orgoglio ed una gioia particolari, forse accentuati dal lungo periodo di celibato del protagonista. Al contrario, oggi i matrimoni “poveri” vengono dignitosamente celati ai compaesani, magari dietro un piů moderno rinfresco (o party) che fa tanto chic.

Senz’altro bisogna sottolineare che questo tipo di manifestazioni, motivo di incontro ed aggregazione sociale tra bambini, ragazzi, agricoltori, pastori, impiegati e funzionari, sono fondamentali nella conservazione di un patrimonio storico tramandato oralmente che permette di far conoscere, anche ai bambini piů piccoli, un piccolo divertente pezzo di storia del proprio paese.

 

Federico Giannoni

 

       torna all'inizio                       vedi allegato pdf